La Città di Viterbo
Situata al centro del Lazio settentrionale, è capoluogo dell'omonima provincia. Sorge ai piedi dei Monti Cimini ed il nucleo storico si distende sopra un piano ondulato, ad un’altitudine media di 350 metri, tra i Colli di San Lorenzo, San Francesco, dei Tignosi e di Pianoscarano. E' attraversata dal Torrente Urcionio, in gran parte coperto, e dal Torrente Mola che, prima di gettarsi nel primo, si congiunge a quello di Paradosso.
Si trova al centro di una ricca campagna, a 35 Km dal Mar Tirreno e la sua famosa Tarquinia, a 30 Km dal grande lago vulcanico di Bolsena ed a soli 15 Km dal Lago di Vico con la vicina Caprarola ed il suo Palazzo Farnese.
Viterbo è unito a Roma dalla Strada Cassia e Strada Cimina (circa km 80) da due ferrovie e da un efficiente servizio di bus. La città è ancor oggi racchiusa da possenti mura in peperino la cui costruzione è iniziata nel 1095 e completata nel 1268. Sono alte oltre dieci metri, con torri ben conservate e porte medievali ancora intatte; il nucleo storico della città ha mantenuto l’aspetto medievale in particolare nel quartiere di San Pellegrino, con palazzi e torri del XIII secolo. Il più importante complesso monumentale è indubbiamente il Palazzo Papale sul Colle del Duomo, il quale rappresenta un’insigne testimonianza di architettura gotica, con bifore, merli, archi rampanti. E’ ornato da una splendida loggia sostenuta da una volta, mentre la piazza è completata dalla cattedrale con facciata rinascimentale e dal suo bel campanile trecentesco.
Famosissime sono anche le numerose fontane “a fuso” che ornano le strade e le piazze, risalenti per lo più allo stesso periodo. Altri monumenti importanti sono la Rocca Albornoz, sede del Museo Nazionale e la Chiesa Santa Maria della Verità, al cui fianco è situato il Museo Civico, con importanti testimonianze della storia locale; quindi Palazzo Farnese, Chigi, del Podestà e del Comune, con la sua torre alta ben 44 metri.
Nei dintorni di Viterbo si trovano la Chiesa di S.Maria della Quercia, armoniosa costruzione rinascimentale, la Villa Lante a Bagnaia, disegnata dal Vignola, le rovine romane di Ferento e quelle etrusche di Castel D’Asso.
Le origini di Viterbo traspaiono dai reperti archeologici che sono stati ritrovati nei secoli, indicanti l’esistenza, fin dai primordi del neolitico, di una popolazione etrusca autoctona: intorno alla città i ritrovamenti al Rinaldone e le tombe del Riello ne sono la testimonianza.
Nell’VIII secolo dell’era cristiana, il castrum viterbii, era questo il suo nome, attirò l’attenzione di re Desiderio, ultimo re dei Longobardi che, volendo invadere il Ducato di Roma, venne qui con un forte esercito, fortificò la città con mura e possenti torri e vi fece la sua base, da cui partire per la conquista della città eterna.
Fu però atterrito dalle scomuniche inviategli dal Papa Adriano I, ma forse anche dall’esercito di Carlo Magno, re dei Franchi, che il Papa aveva chiamato in aiuto. Abbandonò così i suoi propositi di conquista e risalì velocemente verso la Toscana. La Città di Viterbo ne trasse molti benefici, in quanto, fortificata come era, attirò gente dai borghi vicini ed anche molti longobardi decisero di rimanervi.
Cominciò così ad acquisire importanza politica e militare su tutto il territorio e ad ingrandirsi notevolmente.
Nei secoli successivi la città fronteggiò le scorrerie dei Turchi, che si erano impadroniti di Civitavecchia, e quelle dei Normanni. Nel 1148 si costituì in libero Comune, promulgando nel 1251 il proprio Statuto, uno dei primi esempi in Italia.
A Viterbo, chiamata ancora oggi la Città dei Papi, vennero tenuti nel XIII secolo diversi conclavi (riunione dei cardinali per la nomina del Papa), tra cui quello più lungo che la storia ricordi. La stessa parola conclave è stata adoperata per la prima volta quando i viterbesi tennero chiusi cum clave (a chiave), appunto nel Palazzo Papale, i cardinali perché si affrettassero ad eleggere il Papa.
Durante le lotte tra Papato ed Impero, Viterbo ebbe alterne vicende, l’imperatore Federico II le concesse vari privilegi, tra cui quello di coniare moneta; divenne capoluogo del Patrimonio di San Pietro, cioè di tutti i territori donati alla Chiesa, venne eretta sede vescovile nel 1192.
La storia ci riferisce che fino al XIV secolo vennero intraprese continue lotte per la supremazia del territorio, prima tra le Famiglie più importanti, poi contro Roma ed infine contro gli Imperatori.Fu una guerra continua per l’acquisizione dei villaggi vicini e per il predominio sulla Città. Nei secoli successivi Viterbo ritornò sotto il dominio di Roma, seguendone da allora le sorti.
La città continuò ad attrarre visitatori da tutto il mondo, non solo come tappa obbligata sulla Via Francigena che dall’Inghilterra, attraverso la Francia, portava i pellegrini a Roma verso la Tomba di San Pietro, ma perché la fama dei miracoli di una Santa fanciulla di nome Rosa, protettrice della Città, attirava presso il suo monastero imperatori, capi di stato e persone di ogni rango. In suo ricordo la sera del 3 settembre di ogni anno, da circa 750 anni, una torre illuminata alta circa trenta metri e pesante cinque tonnellate viene sollevata e portata in processione a spalle da un centinaio di uomini detti "Facchini di Santa Rosa" lungo un percorso che si articola tra le vie del centro storico,anche molto strette ,tra migliaia di persone stupite ed emozionate.
Viterbo deve la sua importanza anche alle sue acque sorgive minerali che sgorgano nei dintorni della Città e l’hanno resa famosa fin dall’antichità per le sue acque sulfuree che hanno alimentato le numerose terme etrusche e romane, i cui ruderi sono sparsi sul territorio. Attualmente, con l’acqua che sgorga alla sorgente del Bulicame a 52°C, sono in funzione degli stabilimenti termali dotati di alberghi e sofisticate attrezzature.
La visita al Centro Storico può iniziare da Piazza del Plebiscito, sita a breve distanza dalla grande area di parcheggio del Sacrario. Si arriva alla piazza percorrendo Via Filippo Ascenzi, creata negli anni '30, sulla quale prospettano il Palazzo delle Poste (Cesare Bazzani, 1935) e il retro della Chiesa di S. Maria della Salute (XIV secolo) con il suo splendido portale.
Piazza del Plebiscito, dominata dalla Torre dell'Orologio (1487) e con due leoni in nenfro agli angoli, è il centro della città e fu creata verso la metà del '200 per ospitare la nuova sede del Comune.
E' chiusa su tre lati dalle facciate dei palazzi che appartennero nei secoli passati ai Priori, al Podestà e al Capitano del Popolo.
Degno di visita è il palazzo dei priori, sede del Comune di Viterbo, realizzato tra XIII e XVII secolo, con il bel colonnato duecentesco e il piano nobile affrescato nel '500 (Sala Regia e Sala del Consiglio) con temi riguardanti le origini mitologiche viterbesi.
Nel giardino è presente un'elegante fontana del XVII secolo, di Filippo Caparozzi. Sul quarto lato della piazza vi è la Chiesa di S. Angelo in Spatha e lo sbocco di Via Cavour, aperta nel 1573, che taglia in due il Palazzo delle Carceri.
Benvenuti a Viterbo la Città termale, la zona termale per il vostro weekend.